Avviso importante: preparati a leggere un articolo che ha per protagonisti assoluti i chakra e può ribaltare molte delle convinzioni comuni che puoi avere imparato sulla loro quantità (quanti sono) e posizione (dove sono).
Sarà un percorso molto interessante.
Se sei curioso ti invito a leggere con attenzione, perché ti chiedo di fare un piccolo passo in più verso la conoscenza, abbandonando il classico quanto limitante sistema dei 7 chakra di cui probabilmente hai sentito parlare (soprattutto sul web) per scoprire un modello che considera ALMENO 14 chakra principali.
INDICE DEI CONTENUTI
Mi imbatto spesso in ricerche in rete su questo argomento e quello che mi ritrovo a leggere sono risposte davvero arrangiate, alcune da giornali di moda e di gossip altre anche da siti più specifici, che non hanno affrontato con cura questo delicato quanto cruciale argomento.
Ora, il problema che voglio portare alla luce e che per me è diventato un dovere è metterti in guardia sulle informazioni arrangiate che puoi trovare non solo in rete, ma anche nei corsi blasonati o dei pseudo-guru che ti dicono di avere le chiavi della lettura dei chakra.
Al giorno d’oggi infatti ritengo che non sia possibile occuparsi solo dei 7 chakra della tradizione e che è necessario tenere in considerazione almeno i 14 chakra principali per poter lavorare in modo accurato e approfondito sul riequilibrio energetico.
Il problema della visione classica dei 7 chakra
So che la rete abbonda di informazioni che si limitano ai 7 chakra, considerati spesso gli unici che devono essere studiati, analizzati e di conseguenza trattati.
Lo stesso vale per molti libri e anche per corsi specifici, che non approfondiscono il numero e la posizione dei nostri centri energetici.
Ci sono 3 problemi legati a questa visione:
1. Considerare solo 7 chakra limita la tua visione, perché non hai a tua disposizione un quadro completo dei centri energetici, ti fermi ai ‘canonici‘ 7 e ti precludi la possibilità di conoscere e quindi di poter lavorare sugli altri;
2. La necessità dell’insieme: sì, di insieme, perché se lavori su un’area limitata, dove i punti dei chakra sono solo 7 non puoi ottenere il risultato di decongestione o di riequilibrio energetico che desideri.
Semplicemente perché stai lavorando solo su una parte dell’eventuale problema e non sull’insieme.
3. Se non disponi di un sistema di misurazione reale delle energie, ti è quasi impossibile ‘trovare i chakra’ e di conseguenza andare a riequilibrarli.
In parole semplici sei costretto ad andare un po’ alla cieca, senza mai capire a fondo cosa sta succedendo.
E se il tuo riequilibrio energetico può portarti ad avere risultati concreti, senza capire se stai effettivamente muovendo energie o ‘solo aria’.
A questo si aggiunge un aspetto a mio avviso fondamentale: nell’elenco dei 7 tradizionali chakra NON sono inclusi almeno 3 di fondamentali (basale, ming men e cardiaco posteriore) di cui parlerò in un altro articolo.
Ed essi sono imprescindibili se desideri fare un riequilibrio energetico come si deve ed ottenere risultati concreti dal tuo lavoro.
L’ottima notizia è che da ora in poi puoi ampliare il tuo bacino di conoscenza e iniziare a lavorare su una base più completa e ‘corposa’.
Ecco un’immagine che ti illustra indicativamente dove si trovano i 14 chakra principali:
- Corona centrale: si trova sulla sommità del capo;
- Nuca: omologo dell’Ajna che trova posizione fra le sopracciglia;
- Cervicale: chakra posizionato all’altezza della settima vertebra cervicale;
- Cardiaco Posteriore: omologo del cardiaco anteriore (che si trova all’altezza del cuore e la ghiandola del timo)
- Solare Posteriore: si trova omologo del chakra solare anteriore (che trova posizione all’altezza del plesso solare o del pancreas);
- Ming Men: trova posizione all’altezza delle reni fra la quarta e la quinta vertebra lombare;
- Basale: trova posizione all’altezza delle vertebre sacrali;
- Perineo: si trova nel punto più in basso del tronco;
- Sessuale: si trova in corrispondenza delle ghiandole sessuali;
- Ombelico: posizionato proprio sull’ombelico;
- Solare Anteriore: si trova all’altezza del plesso solare o pancreas;
- Cardiaco Anteriore: si trova all’altezza del cuore o della ghiandola del timo;
- Gola: posizionato fra i lobi della tiroide;
- Ajna: posizionato fra le sopracciglia.
I punti raffigurati in colori freddi rappresentano i chakra superiori mentre quelli in colori caldi i chakra inferiori.
Come trovare i chakra
Per esperienza diretta il modo che preferisco è naturalmente il palming, grazie al quale puoi sentire i chakra semplicemente ‘passando‘ il palmo della tua mano davanti ad un’altra persona a pochi centimetri di distanza.
Imparare a sentire i chakra da solo, senza alcun ‘aiuto esterno’ è un’esperienza fondamentale per il tuo percorso di crescita e per lavorare in modo accurato con le energie sottili.
E il palming è una delle prime nozioni, anzi, la prima nozione che dovresti apprendere se sei un appassionato di Energie Sottili o un operatore olistico.
Grazie al palming non dovrai più fermarti a guardare le foto che raffigurano i chakra e poi cercarli nel tuo corpo in un secondo momento, perché sarai in grado di trovarli semplicemente e da solo, grazie all’uso delle tue mani.
Potrai così scoprire dove si trovano, in modo rapido e preciso, e procedere a lavorare su di essi, qualunque sia il tuo obiettivo (potenziarli, sbloccarli, rivitalizzarli).
E a tal proposito, sappi che i chakra sono molti di più di questi 14 che ti ho ‘proposto‘.
Proprio così e grazie al palming tu potrai letteralmente ‘toccarli con mano‘, non solo ampliando la tua conoscenza in questa materia, ma lavorando in modo sempre più preciso ed efficace sulle energie sottili.
Ma sapere quali sono questi chakra ulteriori e sapere a cosa servono è un argomento speciale e che merita la giusta attenzione, quindi ne parlerò con cura in un articolo dedicato.
Per il momento, voglio che tu sappia che hai a tua disposizione uno strumento innato, il palming, che ti permette di percepire le energie sottili con le tue stesse mani, trovare i chakra in autonomia, lavorare su di essi con precisione e verificare finalmente con mano le tante raffigurazioni ‘arrangiate‘ che puoi trovare in rete, sui libri o nei corsi più “basici”, permettendoti così di lavorare su ciò che davvero ti serve e può darti un risultato concreto.
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